martedì 26 marzo 2013

Roberta Sciarretta - Padri e figli: il dibattito sulla paternità delle scritture verbo-visive negli anni Settanta


Roberta Sciarretta - Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
Padri e figli: il dibattito sulla paternità delle scritture verbo-visive negli anni Settanta.

ABSTRACT

Le ricerche poetico-visuali della seconda metà del Novecento sono attraversate da un filo conduttore comune: la modifica, la ricomposizione, l’ampliamento o il restringimento del valore della parola e delle parti compositive di essa.
Tale processo di trasformazione si attua focalizzandosi sull’aspetto visivo dell’oggetto “parola” piuttosto che sulla sua semantica, oppure sulla creazione di un linguaggio “altro”, dove il segno grafico è complementare alle immagini e viceversa, anche a causa della pluralità dei mezzi linguistici utilizzati e della frantumazione dei nessi cognitivi e degli elementi costitutivi del fare poetico, che si sovrappongono e si mescolano in una sorte di simbiosi.
Tuttavia, nonostante le profonde differenze delle correnti, delle terminologie, degli approcci metodologici, appare evidente la ricerca di un riconoscimento di paternità e di una affermazione esplicita di filiazione nei confronti di una determinata tradizione artistica, oppure al contrario una dichiarazione di orfanità totale.
Del resto Luciano Ori, nella prefazione al catalogo della mostra dedicata alla poesia visiva (Firenze 1979) ne sottolinea i primigeni legami genetici con il Futurismo, il Cubismo, Dada e il Surrealismo, ma allo stesso tempo ne rimarca l’originalità e la genitorialità nei processi sociali, nella civiltà dei mass-media, nella cultura del consumo; in altre parole la poesia visiva destruttura la figura del padre e così la disubbidienza al genitore diventa la condizione necessaria, perché il figlio possa separarsi da esso e trasformarsi in individuo.

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Laureata in Materie letterarie con indirizzo di storia dell’arte e Italianistica.
Si occupa soprattutto di letteratura tra le due guerre, con particolare riferimento alla letteratura delle bonifiche e delle città di fondazione.
Ha curato le riedizioni delle seguenti opere futuriste: Il poema della bonifica di Giuseppe  Trecca; L’aeropoema della Sardegna di Gaetano Pattarozzi.
Si è occupata, inoltre, di Futurismo in Agro Pontino e dello scrittore futurista Bruno Giordano Sanzin.
Attualmente dottoranda presso l’Università di Tor Vergata con una tesi sull’aeropoesia futurista.

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