SULLE TRACCE DEL FUTURISMO
film-documentario prodotto dall’Assessorato alla Cultura di Roma
in occasione delle celebrazioni del Centenario del futurismo (1909-2009)
Il documentario
Prodotto dall’Archivio Carlo Erba di Roma insieme con l’Assessorato alla
Cultura di Roma in occasione delle celebrazioni per il Centenario del
futurismo (1909-2009), il documentario Sulle
tracce del futurismo indaga storia e vicissitudine di questo primo
movimento avanguardistico italiano d’afflato internazionale, facendo luce su
argomenti non sviscerati dalla critica ufficiale o affrontati in modo laconico,
come il giallo della distruzione
delle sculture di Umberto Boccioni e l’esperienza futurista del Battaglione
lombardo Volontari Ciclisti e Automobilisti (VCA), la cui fisionomia prende corpo solo nel 1978 in seguito a una
scoperta casuale: un frammento di carta rosa trovato da Marco Rossi Lecce fra i
documenti di famiglia che la nonna, la marchesa Bianca Erba, aveva portato con
sé a Roma negli anni 20. Quel pezzo di carta si accertò essere lo stralcio di
un articolo a firma di Filippo Tommaso
Marinetti, pubblicato nel 1916
in due puntate sulla Gazzetta della Sport e mai citato né
dalle fonti successive né dagli storici. L’idea di realizzare
videointerviste a testimoni oculari e protagonisti del movimento futurista
nasce in seguito alle ricerche compiute da Marco Rossi
Lecce, in collaborazione con Enrico Crispolti, per ricostruire l’opera del
prozio pittore, Carlo Erba, che nel
1915 aveva militato nell’8° plotone del Battaglione
lombardo VCA con un gruppo compatto di futuristi milanesi composto da
Marinetti, Umberto Boccioni, Mario Sironi, Antonio Sant’Elia, Luigi Russolo e
Ugo Piatti. Li accompagnavano il pittore Anselmo Bucci, il critico Mario
Buggelli e altri giovani intellettuali che, pur partendo da posizioni
socialiste e dal pacifismo di Lev Tolstoj - come i futuristi - avevano aderito
alla causa dell’irredentismo e promosso l’intervento dell’Italia in guerra. L’intervista
all’ex-VCA Gino Francioli fa luce su questo particolare tema dei “futuristi in
guerra”, in genere solo accennato dagli studi di allora e, invece, oscuramente vicino
a quella generazione che, pur avendo fatto propri gli ideali pacifisti del 68,
si ritrovò incastrata negli anni di
piombo.
Il progetto si
estese presto a personaggi che potevano dare un contributo originale alla
ricostruzione degli eventi e dello spirito del tempo: lo scultore Marco Bisi, figlio della pittrice Adriana Bisi
Fabbri (cugina di Umberto Boccioni), testimone nel 1927 della distruzione delle
sculture in gesso di Boccioni e di protagonista di un miracoloso
salvataggio; l’aeropittore Tullio Crali che, interprete
d’eccezione delle poesie onomatopeiche di Marinetti, si esibisce nella
declamazione di La Battaglia di Adrianopoli, offrendo l’unico documento visivo ad ora conosciuto di recitazione
parolibera; Giuseppe Sprovieri, pubblicista e critico d’arte nonché direttore della Galleria
futurista attiva tra il 1913 e il 1914 a Roma e Napoli; la danzatrice e coreografa Giannina
Censi, interprete ideale negli anni 30 del Manifesto della danza futurista
(scritto da Martinetti nel 1917), che alla fine degli 70 fu una figura nodale
per la ricostruzione filologica delle danze futuriste.
Terminate le riprese – compiute a Milano, Roma e Savona – tra il 1979 e il
1980, il progetto fu abbandonato ma non per questo dimenticato dal suo
ideatore. Nel 2008, grazie alle ricerche compiute da Alberto Grifi sui
metodi di restauro del video-tape (che segnò il momento sperimentale della
storia del video, tra la fine degli anni 60 e l’inizio degli anni 80), le circa
10 ore del girato originario sono state restaurate da Interact su commissione
dell’Archivio Carlo Erba di Roma, curato da Marco Rossi Lecce e Francesca
Franco. Per il passare del tempo e per problemi di natura tecnica molti brani
del girato originario si sono persi irrimediabilmente, ma i contributi più
importanti sono salvi e nel 2009 sono stati integrati da nuovi interventi ed approfondimenti
con interviste a: Marco Rossi Lecce,
infaticabile esegeta dell’opera di
Carlo Erba e del futurismo; Enrico
Crispolti, che oggi cura la nuova edizione degli Archivi del futurismo (Fondazione La Quadriennale di Roma in
collaborazione con De Luca editori d’arte), raccogliendo una ricerca frutto di
oltre 40 anni di studio; Luigi Sansone,
che alle sculture di Boccioni ha dedicato il volume Umberto Boccioni. La rivoluzione
della scultura-Die Revolution der Skulptur (a cura di V.W. Feierabend,
Silvana editoriale); Silvana Barbarini, allieva
di Giannina Censi e nota al pubblico in particolare per
il suo lavoro intorno al futurismo,
fondatrice nel 1985 della compagnia di ballo Vera Stasi.
scheda film
|
|||
durata: 1h
7m 30s
riprese: video-tape mezzo pollice
riversato in dvd, Betacam
colore e b/n, sonoro
sinossi |
da un’idea di
Marco ROSSI LECCE
in collaborazione con
Enrico CRISPOLTI
|
regia
Maurizio CARRASSI
Fabio SOLIMINI
trattamento testi
Francesca FRANCO
|
musiche originali
Alessandro RUSSO
grafica
Silvia TORRI |
Introduzione
capitolo 1. Sulla distruzione delle sculture di Boccioni
capitolo 2. Gli esordi e l’attività della Galleria futurista
capitolo 3. Sulla guerra d’avanguardia
capitolo 4. Sull’immaginario meccanico
|
Le ore inedite, visibili per la prima volta
Dopo il restauro, delle originarie 10 ore circa di girato si sono salvate 4 ore e mezza. Di queste, solo una piccola parte è confluita nel 2008 nel documentario Sulle tracce del futurismo. Francesca Franco, che ha curò i contenuti e l’articolazione dei temi da trattare nel film, selezionò i contributi più significativi e/o innovativi rispetto alla storiografia sul movimento, seguendo un criterio di urgenza comunicativa e la necessità di organizzare un discorso coerente, verificabile e compiuto attorno a documenti e scoperte da pubblicare in occasione del Centenario del futurismo. Al di là di questa selezione, il girato originario offre una ricchezza di materiali e informazioni “di prima mano” eccezionale. Durante la Conferenza internazionale su Eredità e attualità del Futurismo, organizzata dal Centro Elsa Morante di Roma, le 4 ore ancora inedite del girato originale saranno proposte per la prima volta in visione al pubblico, così come si sono salvate e senza trattamenti di postproduzione.
7 gli argomenti individuati all’interno di
queste 5 ore ancora inedite:
1)
Il fotodinamismo
e il rapporto – ancora tutto da indagare – tra
Umberto Boccioni e Giannetto Bisi,
giornalista,
critico d'arte e appassionato sperimentatore del mezzo fotografico
2)
Lo spettacolo futurista, gli intonarumori
di Luigi Russolo e i rapporti con la ricerca musicale del tempo
3)
La festa napoletana di Piedigrotta concepita da Francesco Cangiullo nel 1914
per la Galleria futurista di Napoli
4) La poesia onomatopeica e la
declamazione di Tullio Crali de La morte
della mula di Batteria di Marinetti (a oggi, unico documento
audio-video)
5)
Adriana Bisi
Fabbri e il gruppo milanese Nuove Tendenze
6)
Il futurismo
friulano nel racconto di Tullio Crali
7) La ricerca di Tullio Crali successiva
all’esperienza futurista.
Nessun commento:
Posta un commento