venerdì 22 marzo 2013

Plinio Perilli - Futurismo anteriore, Futurismi ulteriori. Sopravvivenze, ripercussioni, repêchages, post-novazioni… da F. T. Marinetti ad oggi

Plinio Perilli - studioso indipendente
Futurismo anteriore, Futurismi ulteriori. Sopravvivenze, ripercussioni, repêchages, post-novazioni… da F. T. Marinetti ad oggi


   Forse solo oggi che il Futurismo è ormai definitivamente storicizzato (sterilizzato?) come movimento di valore europeo, e serenamente sdoganato come qualità (o, viceversa, vis modaiola, improntitudine performativa, polemica beceraggine) nel resoconto sincero delle opere – siamo pronti a capire, senza troppe forzature, il peso che questa ormai invecchiata ma grande proposta può o potrebbe avere in seno alla nostra confusa, vorticosa Contemporaneità…
   Il Futurismo anteriore conduce insomma a una miriade di Futurismi ulteriori, molti addirittura inconsci, parecchi recitati, taluni annessi e assorbiti, che la Modernità esplica e interpreta, adotta, mima o parodizza, senza porsi troppi problemi. Tutto sta a capire quali.
  Certo è che fra letteratura e cinema, arte visiva e musica, o quant’altro (dal costume alla politica, per moltissime manifestazioni o plurime emergenze sociali), è ancora in atto un fervido virus neo-futurista, che di volta in volta si fa bacillo o placebo, prezioso antidoto o germe patogeno, vieppiù rafforzato dal secolo trascorso.
   Il primo corollario, perfido e un po’ annoiato, è quello che rinnega l’etica proprio in nome d’una sedicente contro-estetica… E in tempi squisitamente, doverosamente “sinestetici”, è o sarebbe l’errore più imperdonabile. Brutto periodo davvero, quello in cui gli avanguardisti retrogradi e i progressisti in ritardo perfettamente coincidono… E le povere, geniali “visioni simultanee” di Boccioni sono diventate delle plasticate, visionarie ma statiche sovrapposizioni multimediali…


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Plinio Perilli (Roma, 1955) ha esordito come poeta nel 1982, pubblicando un poemetto sulla rivista “Alfabeta”, auspice Antonio Porta. La sua prima raccolta è del 1989, L’Amore visto dall’alto (Amadeus, Montebelluna), finalista quell’anno al Premio Viareggio), ristampata nel 1996. Seguono i racconti in versi di Ragazze italiane (Sansoni, Firenze, 1990, due edizioni, Premio B. Joppolo). Chiude una sorta di trilogia della Giovinezza con il volume Preghiere d’un laico (Amadeus, 1994), che vince vari premi internazionali: il Montale, il Gozzano e il Gatto. L’ultimo suo testo lirico, Petali in luce, è uscito nel 1998, presentato da Giuseppe Pontiggia (Amadeus).
Una raccolta antologica delle sue poesie, Promises of Love (Selected Poems), è stata tradotta in inglese da Carol Lettieri e Irene Marchegiani, ed editata a New York nel 2004 presso le Gradiva Publications della Stony Brook University. Nel 2011 il suo poemetto L’Aquila, sorvolandosi, dedicato al tragico evento del terremoto del 6 aprile 2009, ha vinto il Premio Internazionale Scanno per la Poesia.
Come critico si occupa specialmente di convergenze multidisciplinari e sinestesie artistiche (Storia dell’arte italiana in poesia, Sansoni, 1990), nonché dell’insegnamento della poesia ai giovani e nelle scuole (La parola esteriore. I nuovi giovani e la letteratura, Tracce, Pescara, 1993; Educare in poesia, A.V.E., Roma, 1994). Del 1998 è un grande studio antologico sul ‘900 italiano in rapporto all’idea di Natura (Melodie della Terra. Il sentimento cosmico nei poeti italiani del nostro secolo, Crocetti, Milano, 2ª edizione 2002).
Collabora a numerose riviste e ha curato molti classici, antichi e moderni, dal “Canzoniere” di Petrarca alle liriche di Michelangelo, dai “Taccuini futuristi” di Boccioni alle poesie di Carlo Levi, dagli scritti di Svevo su Joyce a “Inventario privato” di Pagliarani e “Variazioni belliche” di Amelia Rosselli.
Di recente uscita un suo vastissimo e intrecciato repertorio sui rapporti fra il Cinema e tutte le altre arti: “Costruire lo sguardo”. Storia sinestetica del Cinema in 40 grandi registi (Mancosu Editore, Roma, 2009), per rendere finalmente omaggio a tutte le magiche corrispondenze e i più fantasiosi sodalizi espressivi, che intrecciano e irradiano, insieme, l’ispirazione e l’immaginario. A seguire, il volume di scritture e memorie testimoniali RomAmor (“Come eravamo 1968-2008”), uscito nel 2010 presso le Edizioni del Giano, tutto dedicato al rapporto fra Roma come entità ed amalgama letterario, e i grandi numi tutelari della seconda metà del ’900, fino ai nostri ultimi anni: da Gadda a Moravia, da Flaiano a Pasolini, da Amelia Rosselli a Dario Bellezza, etc.
Ha tenuto numerose conferenze, presentazioni e prolusioni presso le maggiori università italiane ed americane.




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