Antonio Saccoccio, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"
Futurismo Duemila: il ritorno dei barbari nella civiltà delle reti
ABSTRACT
Un secolo fa i futuristi furono i primi ad accorgersi che un’enorme rivoluzione tecno-scientifica (telefono, grammofono, cinematografo, automobile, aereo, etc.) stava riconfigurando brutalmente l’ambiente e la psicologia umana. Si definirono “primitivi di una nuova sensibilità completamente trasformata”, ma anche “barbari superiori”, “barbari civilizzatissimi”. Celebrarono la potenza generata dalle macchine e dall’elettricità, perché utile a scuotere l’Italia (e non solo) dal torpore e dall’immobilismo in cui era piombata. Imposero, a volte creandoli ex novo, alcuni termini ed espressioni per definire la nuova sensibilità: velocità, sintesi, dinamismo, simultaneità, immaginazione senza fili, antigrazioso. I futuristi furono quindi audaci demolitori del vecchio mondo e appassionati ricostruttori di un nuovo universo.
Oggi la rivoluzione delle reti digitali sta sconvolgendo e vivificando nuovamente la nostra sensibilità, aprendo la strada a una nuova demolizione/ricostruzione globale. Ecco tornare i barbari, ecco emergere nuovi interpreti futuristi di questo momento di trasformazione. E anche stavolta nuove parole d’ordine si insinuano viralmente nel dibattito pubblico: neotribalismo, cyberdemocrazia, retealtà, galassia internet, oltre-arte.
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Nasce a Roma nel 1974. In qualità di ricercatore militante nel campo dei linguaggi d’avanguardia (arti, letteratura, musica) e dei nuovi media, è intervenuto in conferenze, seminari e convegni nazionali e internazionali, presso università e altri centri di cultura. Diversi suoi articoli, saggi, testi creativi, manifesti, interviste compaiono in volumi pubblicati da editori italiani ed esteri (Rodopi, Lothringer, Sinestesie, Vecchiarelli, Armando, Avanguardia 21, De Gruyter, etc.). Collabora da diversi anni con la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “Tor Vergata” di Roma.
È tra i fondatori del Net.Futurismo e del M.A.V. (Movimento per l’Arte Vaporizzata), con i quali conduce dal 2008 attività di ricerca e sperimentazione nel campo delle arti visive, sonore, performative e delle reti digitali, realizzando composizioni acustiche ed elettrorumoristiche, manifesti, poesie sonore, installazioni e sabotaggi mediali. Ha teorizzato la necessità di una “terza avanguardia”, che sia in grado di interpretare il momento di transizione provocato dall’espansione delle reti digitali.
È socio fondatore e presidente del comitato di ricerca della casa editrice “Avanguardia 21”, specializzata in pubblicazioni riguardanti le avanguardie storiche e contemporanee.