venerdì 29 marzo 2013

Vitaldo Conte - Futurismo manifesto di Arte Viva


Vitaldo Conte, Accademia di Belle Arti di Roma
Futurismo manifesto di Arte Viva

ABSTRACT

La Vita come CreAzione risulta una sfida continua. È un’arte pulsionale che “vuole” fondersi con la vita, anche quotidiana, in una lingua protesa verso il rinnovamento creativo “a tutto campo”. La spinta di questa “apertura” del Futurismo è entrata in successive avanguardie e nelle attuali poetiche del “fuori genere” come arte. Può costituire l’inizio di un perturbante filo rosso che “rianima” sovente, a intervalli irregolari, il concetto di avanguardia e di posterità della medesima, irrompendo, con il caldo delle sue valenze e del suo pensiero-azione, anche per opporsi alle “formule”, ripetitive e asettiche, della sperimentazione fredda. 
Il Futurismo non è soltanto una molteplice possibilità di espressione, è anche un modo di vivere. Questo ama incontrare emozioni e rischi: per opporsi alle normalizzazioni del quotidiano che spengono l’essere, volendolo liberare, nel contempo, dai condizionamenti della società. La vera arte è talvolta pericolosa e violenta nella sua innocenza. Vivere da futurista è stato (e continua a esserlo per chi si sente di riproporlo in qualche maniera) un modo per rivoluzionare comportamenti dell’esistenza, dichiarando guerra al passato e agli stereotipi correnti. 
La bellezza, che sprigiona un’azione della vita come arte, è già un dono di per se stesso. “L’arte viva” futurista spinge verso un’attività-pensiero anche di gruppo, che alimenta (con il suo movimento) il “fuoco” dell’espressione, sintesi superiore dei vari contributi individuali. Non sorprende, pertanto, che il Futurismo – è avvenuto anche recentemente – torni a “rivivere” in diverse apparenze o altri sintomi, con nuovi “fedeli d’azione”. Vivere da futurista può diventare, in questo millennio, una naturale “maschera-proposta” di valore esistenziale e di ribellione creativa. Questa dimensione può essere vissuta anche condividendo la compagnia o una creatività-live in un pub, in uno spazio qualsiasi (più o meno ispirato al Futurismo): i  suoi eventi sono spesso interpretati e ricordati in un poster di arte-vita, manipolando una grafica demistificante. Questa indicazione “vive” anche nelle estensioni dell’open space della comunicazione virtuale, come è già accaduto nel Net.Futurismo. 
L’eros futurista stesso, che ricorda i testi a sfondo erotico-sociale (Marinetti, Italo Tavolato, ecc.) ma soprattutto la lussuria di Valentine de Saint-Point, ri-diviene “narrazione” di un’attualità visionaria sconfinante nel Trans-Gender. Le sue “nuove” espressioni, che si aprono a ibridazioni CyberSex e Post-Porno, sono inter-testi fra il verbale e il visuale-sonoro-digitale. 
Il Futurismo – “rivissuto oggi” – è debitore, nell’azione, del linguaggio vitalistico dell’arte-vita espresso all’origine da questo movimento. Risulta contaminato dal Dada per la vocazione di quest’ultimo a evadere dai possibili canoni comportamentali, espressivi ed esistenziali, inclusi quelli di costituirsi come un gruppo definito: come l’ascolto del “caso” che diviene una rotta al limite della mistica. Questo Futurismo s’incontra con il linguaggio Dada, ma anche con quello di successive poetiche, coesistendo in una “anarco-continuità” di azione e lettura. 
I riferimenti di questa pulsionale CreAzione ‘Futur-Dada’ sono molteplici: la rivoluzione di Fiume e Guido Keller; le serate futuriste e dadaiste; le poetiche situazioniste e verbo-sonore, vissute fino al “rumore” fisico e digitale; ecc. Esprimono una TransArt che recupera naturalmente la propria appartenenza pulsional a un pensiero-azione di avanguardia, inter-attiva con il social e il ritual. Le sue segnaletiche – ondeggianti tra arte e video, musica e suono, poesia e teatro, culture digitali – sono presenti, più o meno esplicitamente, in diverse attuali poetiche, caratterizzate spesso da manifesti di lirica visionarietà di “arte viva”.

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Vive a Roma. Docente di Storia dell’Arte Contemporanea e Culture Digitali all’Accademia di Belle Arti di Roma. Teorico e saggista, curatore d’arte. Due iniziali pubblicazioni teorico-critiche sono riferimento per la ricerca in Italia: Nuovi Segnali (Antologia e audio-cassetta sulle poetiche verbo-visuali e verbo-sonore it. negli anni ‘70-’80 - Ed. Maggioli, 1983) e Dispersione (Ed. Pendragon, 2000). Tra le pubblicazioni successive: Anomalie e Malie come Arte (2006) e SottoMissione d’Amore (Ed. Il Raggio Verde, 2007). Pubblica con Gepas Ed. blocco-notes e taccuini, tra cui ultimo nel 2012 Pulsional Ritual con G. Sessa (e-book). Il libro Pulsional Gender Art (Avanguardia 21, 2011) “attraversa” percorsi teorici sviluppatisi negli anni 2000-11.
Poeta (lineare, verbo-visuale, video, sonoro-spettacolare) con pubblicazioni, cartelle grafiche, dvd, ecc. Come artista ha partecipato a centinaia di eventi, esposizioni personali e collettive, in Italia e all’estero. Come teorico-performer “ri-nasce” nel 2009 con il nome di Vitaldix: per “vivere come arte” il Futurismo.

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