lunedì 25 marzo 2013

Joan Abelló Juanpere - Tracce di futurismo nel dopoguerra a Barcellona (Catalogna). Tra arti plastiche e letteratura.


Joan Abelló Juanpere (Universitat Pompeu Fabra di Barcellona)
Tracce di futurismo nel dopoguerra a Barcellona (Catalogna). Tra arti plastiche e letteratura.

ABSTRACT

Il Futurismo, terminologicamente nato in Catalogna nel 1904 - vedasi al riguardo la conferenza di Gabriel Alomar tenutasi nell’Ateneu Barcelonès il 18 giugno dello stesso anno - ebbe un discreto successo durante tutta la sua durata. Capeggiato in letteratura e nei manifesti dallo scrittore, poeta e libraio e in pittura dai due uruguaiani d’origine spagnola Torres-Garcia e Barradas che, una volta arrivati a Barcellona, ripresero il movimento e coniarono il termine Vibrazionisme (1917-1920). Ma la morte del lider Salvat-Papasseit nel 1924, il trasloco dei pittori nel 1920 (Torres-Garcia a New York e Barradas a Madrid), la visita di Marinetti a Barcellona nel 1928, con il discredito del movimento scaturito dal nascente giornalismo democratico, l’avvenimento dell’episodico Stato Catalano nel 1931 e la Repubblica Spagnola (1931-1939) chiuderanno la breve ma folgorante influenza del movimento. Si dovrà attendere il dopoguerra per veder emergere tracce significative del Futurismo sui più importanti movimenti d’avanguardia come Dau al Set, e i rispettivi esponenti: il poeta Joan Brossa, il pittore Antoni Tàpies e il filosofo Arnau Puig.

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DAS (Diploma of Advanced Studies) in Filologia Catalana (UB-Universitat de Barcelona), e in Scienze Umanistiche (UPF–Universitat Pompeu Fabra, Barcellona). Diplomato in Gestione Culturale e Fund Raising (ESADE Business School, Barcellona). Critico d’arte e di design, storico. Ha collaborato con diverse Università in Italia, Stati Uniti e Spagna. Attualmente realizza una tesi di laurea sulle relazioni e le influenze delle avanguardie europee nella cultura catalana, dal 1900 al 1924, diretta dal filosofo e scrittore Rafael Argullol (Cattedratico di Estetica e Teoria dell’Arte del Dipartamento di Scienze Umanistiche, UPF).
Ha curato diverse esposizioni e attività sul design e l’arte contemporanea. Del periodo delle avanguardie storiche merita particolare attenzione la sua partecipazione a Futurismo & Futurismi, curata da Pontus Hulten (Palazzo Grassi, Venezia 1986) e la collaborazione in Picasso, L’uomo delle mile maschere (Museu Barbier-Mueller d’Art Precolombí, Barcellona 2006). 
Collabora, come critico d’arte, per diversi mezzi di comunicazione europei. Ha partecipato e coordinato corsi e convegni nazionali e internazionali e ha realizzato molteplici conferenze sull’arte. Pubblica, periodicamente, una pagina critica sull’arte nel settimanale El Temps (Valencia-Barcellona-Palma di Maiorca).
Ha lavorato come commissario e ha curato diverse mostre e progetti per conto di prestigiose istituzioni museali europee: Casa Asia, Barcellona (2002-2003, 2008); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (MNCARS), Madrid (2003-2004), Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi, Torino (2006, 2007); La Pedrera de CatalunyaCaixa, Barcellona (2009); Fundació Palau, Caldes d’Estrac (2009); Museu d’Art i Història de Reus (2010); Fundación Antonio Pérez, Cuenca / San Clemente / Guadalajara (2010); Ministero de Gozo, MGOZ-Malta (2010); Museu d’Art i Història de Reus (2010-2011); e Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, Madrid (2012). 

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