lunedì 1 aprile 2013

Andrea Baffoni - Purilumetria e Agrà. Continuità futurista ed esiti aeropittorici negli anni delle conquiste spaziali


Andrea Baffoni (Università degli studi di Perugia)
Purilumetria e Agrà. Continuità futurista ed esiti aeropittorici negli anni delle conquiste spaziali

ABSTRACT

Parlare di “eredità del Futurismo” significa chiedersi quanto i consueti limiti cronologici applicati, e più volte riconsiderati, dalla storiografia siano validi per un movimento come quello marinettiano che esordì predicando l’annullamento del tempo e della storia, e l’unità tra presente e futuro in nome dell’evoluzione tecnologica. Già nel manifesto di fondazione, 1909, Marinetti tracciava le fondamentali linee guida del movimento lasciando un vero e proprio testamento spirituale che oltrepassava se stesso per volgersi a un indefinito futuro eccitato dall’incalzante evoluzione tecnologica. Da questo al manifesto dell’aeropittura del 1931, passando attraverso la ricostruzione futurista dell’universo e l’arte meccanica, la lunga stagione del futurismo esalta a più riprese le conquiste tecnologiche dell’uomo contemporaneo spingendo la propria ispirazione sempre più in alto, fino a voler oltrepassare i limiti terrestri come predicato da Prampolini in Aeropittura e superamento terrestre. Con la morte di Marinetti il Futurismo storicamente si ferma, eppure l’evoluzione tecnologica compie ulteriori, stupefacenti, passi in avanti, e come egli stesso aveva scritto nel 1909 parlando di “eterna velocità onnipresente”, i futuristi ancora in vita colgono tali novità superando l’empasse storica e negli anni delle conquiste spaziali, quando quel cosmo solo ipotizzato da Prampolini viene realmente invaso dall’uomo, nascono, a metà anni sessanta, due nuove tendenze futuriste: Agrà di Sante Monachesi, e la pittura purilumetrica di Alessandro Bruschetti. Da esse nuove generazioni futuriste si sviluppano in quella che può essere considerata la quarta generazione e che, rispettivamente alle tendenze citate, vede attivi Antonio Fiore Ufagrà in area romana e don Nello Palloni in Umbria, artisti che prendono avvio proprio da questi nuovi slanci e che, sebbene in antitesi con gli sviluppi artistici delle neo-avanguardie, spingono il futurismo oltre i propri limiti storici confermando ancora una volta le parole di Marinetti che utopisticamente dichiarava “il tempo e lo spazio morirono ieri”.

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Andrea Baffoni è Dottore di ricerca in Storia dell’arte contemporanea e cultore della materia presso l’Università degli Studi di Perugia. Collabora con gli Archivi Gerardo Dottori dal 2004 dove ha svolto le ricerche per il Catalogo generale dell’artista ed è membro tutt’oggi del Comitato scientifico. Ha portato avanti numerosi studi sul Futurismo con mostre e monografie come:  Aerovisioni del Trasimeno (2007), Futurismo prodromo del centenario (2007), Alessandro Bruschetti futurismo aeropittorico e purilumetria (2009), Griffa una rivista futurista degli anni Venti (2010). Sempre in merito al Futurismo ha svolto le ricerche di dottorato su Enrico Prampolini, indagandone i rapporti con l’estero tra gli anni 1916-1926. Nel 2011 ha curato il catalogo Arte e patriottismo nell’Umbria del Risorgimento e ha lavorato per la mostra Alberto Burri Form and Matter per il museo Estorick Collection di Londra pubblicando nel catalogo il saggio Form, space and matter in the work of Alberto Burri e la prima cronologia ragionata sull’artista. Dal 2006 è coordinatore del settore mostre del Corciano Festival, e curatore insieme a Francesca Duranti del Premio Corciano pittura e scultura. Dal 2007 scrive articoli per la rivista di arte contemporanea “Contemporart. Arte & Cultura”, della quale è anche redattore. Recentemente ha pubblicato la monografia Adele Galeotti Rasetti. Vita e opere di un’allieva di Giovanni Fattori, EFFE Fabrizio Fabbri Editore, Perugia 2012.

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