mercoledì 3 aprile 2013

Gerardo Regnani - Social network e Fotodinamismo. La fotografia (im)mobile


Gerardo Regnani, Collezione FINE
Social network e Fotodinamismo. La fotografia (im)mobile

ABSTRACT

Come è noto, la battaglia del Futurismo contro il “passatismo” si è avvalsa anche dello storico contributo di una delle sue espressioni più celebri e peculiari: il Fotodinamismo. La relazione con il Futurismo non è stata però delle migliori, a causa dell’iniziale avversione dei pittori futuristi, plausibilmente alimentata dalla loro non piena consapevolezza delle potenzialità di questo nuovo medium, sebbene il Fotodinamismo abbia anche favorito una sorta di  metadiscorso sulla fotografia in un periodo cruciale per le Avanguardie storiche.
Ma delle Fotodinamiche e del loro valore aggiunto, cosa rimane ora nella dimensione magmatica e rizomatica della rete Internet? In particolare, resta qualcosa di quell’esperienza nel fiume di fotografie che inonda quotidianamente i social network?
Si tenterà di dare una prima possibile risposta a questi interrogativi attraverso una breve serie di considerazioni intorno ad alcuni importanti riferimenti storici, tecnici e teorici che hanno interessato il Fotodinamismo e un primo sguardo su quell’emblematico medium tra i media che è, anche nel web, la fotografia.

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Nato in Svizzera nel 1963, è un ricercatore indipendente nel campo della visual communication e dei media. Il filo conduttore della sua formazione e ricerca ruota tuttora intorno alla fotografia, in una prospettiva che interessa ambiti diversi - antropologia, estetica, semiotica, sociologia, storia, tecnica – per un’analisi critica, tra l’altro, delle funzioni, degli statuti e delle interazioni del medium. 
Le principali tappe del suo percorso formativo sono state: l’Istituto Superiore di Design di Torino, il Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli-Torino (rel. A. Russo), l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (Museo dell’Immagine e delle Arti Visuali), l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (laurea in Scienze della Comunicazione, rel. A. Abruzzese, corr. G. Jacobelli) e, infine, un Executive Master in Marketing, Pubbliche Relazioni e Comunicazione d’Impresa. 
Tra le sue principali collaborazioni si indicano le seguenti: i magazine di comunicazione e media MediaZone e Comuniclab (Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dir. M. Morcellini), NIM (Newsletter Italiana di Mediologia, dir. A. Abruzzese) e Technology Review (dir. G. Jacobelli).
Ha anche collaborato con il Dipartimento di Sociologia e Comunicazione ((laboratorio di Media Education) e la Cattedra di Analisi dell’Industria culturale della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (consulente esterno: tesi di laurea, seminari).
Ha pubblicato, nella raccolta “Futurism and the Technological Imagination” curata da G. Berghaus (Rodopi, Amsterdam, 2009), un contributo intitolato: “Futurism and photography: between scientific inquiry and aesthetic imagination”. Suoi riferimenti sono presenti anche nella raccolta “Il ‘900 in fotografia” curata da M. Miraglia (Hopefulmonster, Torino, 2001).
È coofondatore dell’Associazione Culturale FINE (Fotografia e Incontri con le Nuove Espressioni) e Curatore e Responsabile della Collezione FINE (in deposito temporaneo presso il Museo di Fotografia Contemporanea di C. Balsamo, Milano, dir. art. R. Valtorta).
È anche un autore e, dal 1995, ha partecipato a diverse mostre, personali e collettive.
Ha inoltre curato la realizzazione di mostre, eventi, recensioni.

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